7 Maggio 2015 - Un giorno di ordinaria Magia

(by Terronevolante, al secolo ing. Müller)

 

E’ Mercoledì sera, a causa di un malinteso cedo al mio socio il “mio” giorno di volo del weekend. Sì, Fax in preda ad uno dei suoi delirii da volo, negli ultimi due giorni ha cambiato idea duecentosessanta volte, non sa più neanche lui quando sia meglio volare, e sostiene che gli abbia dato l’ok al cambio. Alla fine gli mollo la domenica, peraltro già “in pericolo” per via della festa della Mamma, e prendo il Giovedì da lui scartato. A mio avviso le previsioni sono niente male, il rischio di coperture si è attenuato, rimane un macchione viola sulle Caravanche ma il resto presenta valori più che invitanti; anche Giaio ci sta pensando, ma deciderà solo domattina. Diego rinuncia, il Presidente (Raf) è il più convinto e sarà sicuramente in campo ( che ci sia luna piena? ).

Vado a letto senza una decisione, ma le condizioni al contorno - famiglia, lavoro, meteo - lasciano aperta la possibilità. Penso: ”Volando domani, magari Domenica sarà più facile rinunciare. Dormiamoci su.”

6.30, suona la sveglia, si anima la casa e al posto della colazione accendo WiFi, PC e telefono. Messaggino in arrivo: Giaio va! La meteo è confermata: tanta energia, cumuli, e quote non certo avare. Vado anch’io! Un paio di mail per sistemare l’ufficio , colazione, vestizione da Enemonzo, zainetti, pieno alla macchina e via. Messaggino al CVNE, e vedo che anche Diego ha cambiato idea: sarà in campo.

E’ Giovedì e c’è un po’ più di traffico rispetto al weekend, la prendo con filosofia. Arrivo alle 10 in punto, i primi batuffoli sono già chiaramente visibili. Giaio sta programmando lo Zander, Diego monta posacenere ( "monta" nel senso di "assembla", cosa avete capito!? ), ed il Presidente è in casetta ad addentare un bel paninozzo. Meglio di così…

Prendo le batterie e vado da GG. L’ultimo acquisto del socio, la batteria LiPo, pesa come una scatola vuota; Che non sia uno scherzo del Fax?

GG è lì pronto, c’è il Dolly con la ruota completamente a terra, fortunatamente è solo sgonfia e in cinque minuti sono in posizione per l’uscita. Tengo il cupolino all’ombra, in hangar, perché mi aspetta un momento molto delicato, la dichiarazione del volo. Il mio obiettivo di stagione è conquistare la C d’Oro e la settimana scorsa a causa della scarsa conoscenza del nuovo strumento ho cannato il file bruciandomi un bel triangolo FAI da 300km, il famoso ‘triangolo di Raf’.

Questa volta ho studiato, allineo il DB del Butterfly con quello di LK. Un’ultima occhiata a siti meteo, è tutto buono qui intorno, sembra la giornata ideale per ripetere il ‘triangolo di Raf’ ma sarebbe la quarta volta e vorrei proprio cambiare. Prendo in considerazione i task ‘andata e ritorno’ che ho preparato a casa durante l’inverno. Quello che mi ispira di più è il 300 A/R che corre lungo il confine. Azz!!!  l’unica “macchia” di copertura sta proprio sulle Caravanche, dove ho messo il mio unico pilone (Monte Kladivo).

Il percorso: Elmo, Kladivo, Elmo. 306km.

1 - Il percorso: Elmo, Kladivo, Elmo. 306km.

Fammi vedere bene: l’umidità in quota è molto bassa, il profilo del sondaggio della zona presenta una bella ‘clessidra’ da manuale; se l’ignoranza non mi inganna, questo dovrebbe scongiurare degenerazioni e coperture dannose. Rischio ! (altrimenti che gusto c’è) Andata e ritorno Elmo-Kladivo-Elmo. Anche la scelta dello start, l’Elmo, così lontano, non l’ho mai visto fare a nessuno, che sia una caz…beeeeep? Mah!

Prima della dichiarazione devo compilare i dati IGC: Pilota, Modello d’aliante, Marche, etc., etc. Arriva Giaio e ci facciamo una grassa risata: tutti i dati sono compilati con una sola lettera: Pilota ‘F’, Modello ‘D’, Marche ‘D’, ID gara ‘G’… .  Ne deduco che come al solito il Socio non ha letto il manuale e non sa come passare alle lettere successive alla prima. Che mito il mio socio, è allergico alle Istruzioni! Quella risata ci voleva proprio per rilassarsi un po’.

Ok, sono pronto, prendo la macchina, aggancio, carico i miei soliti 30 litri d’acqua  e vado in testata. Giaio è già partito - Fabio lo ha sentito in “agonia da decollo” ed è venuto subito – di Diego si son perse le tracce, lo sorpasso e mi allineo. Raf si sta preparando al decollo, punta al suo triangolo. Lo vedo un po’ nervoso, sento che è la giornata giusta anche per lui. Ricompare Diego, anche lui ha acqua e non può decollare senza uomo all’ala, per cui gli restituisco il posto in linea e lo assisto alla partenza. Ora tocca a me, in linea non c’è più nessuno. Anche se con Fabio si è concordato una strategia per partire con l’acqua a bordo, non me la sento di rischiare e scarico tutto. Chiaramente un attimo dopo aver scaricato arriva qualcuno; è un agricoltore che lavora i campi adiacenti. Non c’è tempo per ricaricare l’acqua, ma almeno ci sarà chi potrà tenermi l’ala. Paracadute, entro, controlli: Tutto OK. Atterra e si allinea Oscar Echo, il mio novello assistente indugia nel cercare il cavo in coda al traino ma si disimpegna in un attimo. Aggancia e strattona: Speriamo bene.

11.30, OE parte. Nonostante l’assistente, l’ala sinistra non sta su, tocca terra e ovviamente mi disallineo più del normale. Ancora qualche grado ed avrei sganciato. OE non fa una piega, io rientro e mi sollevo. Tutto ok, partito!

Diego, confidando nelle info ottimistiche date da Raf, ha sganciato basso ma non ha trovato ancora. Io, che di solito ho il vizio di sganciare basso (per forma mentis, e non per “braccino corto”  ;-)  ), decido di seguire le indicazioni di Fabio e quando “mi autorizza”, sgancio e aggancio in un attimo. La prima termica non è proprio niente male, quasi mille metri con 1.9 di media, però mai un giro completo in ascendenza. Vabbè è presto, ipotizzo che le termiche si stiano ancora formando.

Diego ha recuperato è sta salendo, Raf non so dove sia, Giaio è già dopo l’Elmo. Parto dritto verso lo start: Sauris, attraverso la Pesarina e salgo a costone che dà molto bene. C’è tanta energia, tanti cumuli in tutte le direzioni, che giornata!

Attraverso su Sappada, non banalmente faccio i 2800, come dice il Fax: “oggi le termiche sembrano triangolari” e non c’è verso di fare un giro completo in positivo. Anche Ale, via radio, ci chiede un parere sulle termiche di oggi e tutti confermano la stessa sensazione: Effettivamente oggi le termiche son strane. Però l’energia è tanta e si sale con buone medie. Riparto dritto verso il mio singolare punto di partenza, l’Elmo. Non più di un anno fa lo stesso punto rappresentava per me un discretamente ambizioso punto di arrivo: Devo esser diventato un po’ bravino, o tanto presuntuoso.

Imposto Dobbiaco come Alternato1 in modo da tener sempre sott’occhio il cono di casa, e quello di sicurezza; si può andare. Senza fretta e sfruttando le salite migliori, in un’ora sono all’Elmo. Sono bello alto (3000m), parto subito come un caccia.

Partenza

2 - Partenza. Strada di cumuli lungo la mia rotta.

Lungo il confine c’è una interminabile strada di cumuli generati dal sole e da quei 10, 15 km/h di vento da sud. L’unico difetto è che è una strada chiaramente in discesa. A vedere la Pusteria, la Gaital e tutta l’Austria visibile, con un tappeto di cumuli dai 3000 ai 4000 metri, mi son quasi pentito di non aver fatto la stessa scelta di Raffaello. Ma, come dice il mio #amicochefalegare: “la Pusteria e per i finocchi” e mi sa che oggi mi tocca dover dimostrare di non esserlo.

 Tarvisio

3 - Da Tarvisio verso Nord: M. Dobratsch, Villach ed un mare di cumuli a 3500m.

La giornata si conferma spettacolare, vado praticamente sempre dritto, con Mc Cready tra 2 e 2.5, intorno ai 130 km/h. Supero Tarvisio in 50 minuti, con sole tre brevi termiche, ma sono ormai a poco più di 2000m e le basi saranno a 2300, 2400 massimo. Nel frattempo ho abbandonato il cono di casa, sono in pieno cono di Noetch e imposto quello di Bled. Guardando avanti a me capisco cosa voleva dire quella macchia su XCSkies: le Caravanche hanno un vasto, unico,  cappello di nuvole. Fiducioso nelle informazioni meteo del mattino, assumo che quel cappello è una benedizione, che  tirerà a bestia, e che contrariamente al suo aspetto minaccioso è un tappeto rosso disteso lì per me fino al pilone. “Vado!”, tanto Bled è qui sotto.

 Kranjsca Gora

4 - Kranjska Gora: Le basi si abbassano sempre di più. Il pilone sembra coperto.

Da Jesenice faccio tutta una tirata fino al pilone, e ritorno; 68 km, 34 interminabili minuti attaccato alle basi (2000m), a tutta birra (118,6km/h di media), e tutti d’un fiato. Minkia ragazzi, che storia! Gli ultimi 10km non passavano mai; un sguardo avanti al percorso, uno dietro a Bled ed uno alla distanza dal pilone sul palmare. Finalmente lo vedo “sto’ Pilone di… beeeeep. Bello, bellissimo, ma forse la prossima volta ne scelgo un altro, …beeeeep!”

 Kladivo

5 - Il Pilone, M. Kladivo: Finalmente lo vedo, ma non si arriva mai!

Ok sono di nuovo a Jesenice, sulla via del ritorno e, così come prima sembrava chiaramente in discesa, ora è chiaramente in salita. Pian pianino risalgo verso Tarvisio e sostanzialmente faccio la stessa strada visto che non mi sono trovato male. Peccando un po’ di ottimismo, lascio che le basi si allontanino sopra di me. Non l’avessi mai fatto! Mi ritrovo a costone sul Crostis a combattere di nuovo con le termiche triangolari; e c’è pure un’aquila, che con un paio di avvertimenti, sfrecciandomi vicino, in picchiata ed ali serrate, mi fa capire chiaramente che non è tanto contenta di vedermi lì. La cosa ovviamente non aiuta a centrare la termica, e decido senza indugio di cambiar aria. Mi muovo verso Gocce di Carnia e poi a Sappada ma la situazione non è rosea. Sono a 2200, a costone, e se non trovo: addio Tema! L’energia però ci deve essere, il sole tutto il giorno deve aver fatto il suo dovere, quei  cumuli là in alto qualcosa li deve pur’ generare, si tratta solo di trovare un buon punto e lavorarlo bene. “Ok, guardati intorno, trova un bel serbatoio e vacci. Lì, si lì, quel costone di roccia ancora soleggiato, sotto ci sono il bosco ed il paese, il vento è a favore (grande Butterfly!), è una buona ipotesi. Trova la zona portante, una bella serie di otto come ti ha insegnato Michele, ed il problema è risolto.” Metto in pratica e “Funziona …beeeep…, funziona!”.  Supero la cresta, inizio a girare e via, sù fino al 2700, in base. Avanti, al prossimo cumulo, e poi un altro ancora. Traguardo tagliato, traguardo tagliato! Incredibile, incredibile! L’ho fatto. Tutto da solo. L’ho fatto. Tutto!

“Ok calma, ora devi tornare a casa e 2400m sull’Elmo sono un po’ troppo ‘giusti’, sarebbe meglio salire”. L’Elmo però contrariamente al solito, non ha la sua bella termicozza, c’è troppo vento da sud che rompe. Mi accontento di 2650 e parto: “sto vento, se e sufficiente per rompermi ‘le termiche’, sarà pure sufficiente per sostenermi un po’ lungo la cresta”. E infatti faccio tutto un dritto fino al Crostis con poco più di 500m. Ok sono a casa, sono le quattro e sono bello stanco, devo metter via GG ed anche smontare il cruscotto per leggere il seriale del logger, è fondamentale per l’omologazione del volo. Però davanti a me, verso il Nero, c’è un ‘disastro’ di cumuli ad almeno 2500m. Come si fa a dire di no? “Ok dai, un’altra oretta, mezzora ad andare e mezzora a tornare; do’ ‘rivo, ‘rivo ”. Altri due punticini per il GG Trophy, tanto per far contento il socio!

L’aquila è ancora qui ed è di nuovo “molto contenta di vedermi”. Mi sposto, è casa sua. Scelgo però la via diretta verso il Nero, che non è sicuramente quella più energetica, e la cosa si fa sentire. Devo fermarmi ad ogni vetta e rifar base a circa 2400. In 40 minuti sono al Canin, è ora di tornare. Giuro che non giro più fino a terra, però voglio provare la strada indicata da Viviano quando dice: “…a fine giornata, da Piedicolle, son 100km gratis.”. E vai, giù per i Musi, Plauris, San Simeone e poi a sud del Piombada e del Verzegnis. Ci sarebbe stato da passare anche per la forcella del Rest, ma basta così. LK ormai segna più di 500 km e non vorrei esagerare, per “il bene del socio”. Ora manca solo un buon atterraggio ed il gioco è fatto.

Sono a terra, apro la cappottina e guardo il cielo: Sono felice e mi sento fortunato.

A terra 

6 - Sono a terra: Apro e godo del silenzio e della fresca brezza.

Realizzo di essere stato il primo ad atterrare, pensavo che Raf fosse rientrato, è tanto che non lo sento. Giaio e Diego hanno fatto il giro del mondo ma non ne hanno ancora abbastanza, come sempre. Messaggino rassicurante alla ‘Socia’, esco, ringrazio GG, ed inizio a metter via. Se non ho fatto altri sbagli il C d’Oro ed il diamante di Meta dovrebbero essere assicurati. (Task: 306km a 93,8 di media. Totali:507 km a 92 di media, che volo!)

 PercorsoGG

7 - GG: 306km a 93,8 di media. Totali:507 km a 92 di media, che volo!

 

Alla spicciolata atterrano anche gli altri.

Raf, è abbastanza provato, il rientro non è andato proprio liscio ed ha richiesto molto impegno. Purtroppo pare abbia solo sfiorato il secondo pilone (Malta), ma la strada è aperta e presto completerà l’opera.

 PercorsoRaf

8 - Raf: Il Triangolo di Raf, o quasi.

 

Diego, tanti bei chilometri ma a quanto dice senza una vera meta. Non importa, i Punti non fanno mai male.

 PercorsoDiego

9 - Diego: Tema libero e kilometri a gogò.

 

Il Malato, ovviamente insoddisfatto: “…sarei potuto andare più avanti…”, “…son tornato troppo presto…”, però in fondo è contento come sempre, e suggella la giornata con una delle sue frasi memorabili: “Giornata fantastica, da oggi il mondo si divide in due categorie: chi ha volato oggi, e chi no!”. (668km, a 89 di media)

 PercorsoGiaio

10 - Il Malato: In effetti si poteva fare di più (con un caccia, però).

 

Il club si è rianimato, arrivano Michela, il piccolo irrefrenabile Nicola, Sandro, Fabio. Immancabile la lettura dei WhatsApp del CVNE Fax funs club, come sempre fitta delle amenità del Fax e arricchita da uno dei rari e preziosi commenti di BrunoBistecconeGaleazzi, nientepocodimenoche dal lontano Oriente.

E’ ora di affrontare le due lunghe ore di viaggio verso casa. Pesano, ma ne è valsa veramente la pena, come sempre. Ancora una volta posso ben dire:

 

 

Epilogo (ciliegiona sulla torta): La mattina dopo Giaio mi chiama a lavoro e mi dice che con il mio volo dovrei aver battuto l’attuale record italiano di velocità sui 300km andata e ritorno, classe Club. Mizzica, pare che sia proprio così: Record omologato!!!  (sempre per “la gioia del socio”, s’intende!).

 

Ringraziamenti: Naturalmente non posso attribuire il merito di cotanto volo alle sole, per quanto Magistrali, capacità aviatorie del sottoscritto. La lista delle persone che vi hanno contribuito è lunga, molto, e se tentassi di citarle tutte ne dimenticherei sicuramente qualcuna. Due però non posso tacerle: Una è Ale Giaiotti, la mia grande guida tecnica e motivazionale, senza la quale non avrei mai intrapreso il percorso che mi ha portato a tanti bei (almeno per me) risultati, e addirittura al conseguimento di un Record; l'altra è il mio grandioso socio, Fax, per aver condiviso con me il suo bellissimo GG, e colpevole di avermi portato qui tra Voi.

Ad maiora, il Vostro 

Alessandro Terronevolante ing.Müller Busco

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