Condimeteo

La possibilità di sfruttare le condizioni meteo volando in aree orografiche e climatiche così diverse sono la nostra ricchezza!

 

La presente pagina ha il solo scopo divulgativo di aiutare i piloti ospiti e neofiti a familiarizzare un con la meteo dell'area e non ha la pretesa di essere ne scientificamente esatta ne esaustiva. Ci scuseranno i più esperti per le necessarie semplificazioni qui adottate:- )

A determinare (come dappertutto) la scelta di un tema o di una direzione è sopratutto la meteo della giornata... considerando che qui la variabile orografica gioca un ruolo fondamentale nelle scelte. La variabilità delle condizioni meteo, la scarsa persistenza in zona di alte pressioni, il passaggio di perturbazioni che arrivano qui indebolite e rallentate dagli ostacoli orografici presenti sopravvento, sono tipiche del territorio a nord est delle alpi. Il tutto complicato dall'avvento frequente di aria da nord-est (bora)...

A Nord,  a Nord!

La fortuna di Enemonzo è (anche) quella  di poter raggiungere facilmente il territorio austriaco e la val Pusteria particolarmente favorevoli al volo a vela, grazie al quadro paesaggistico caratterizzato da falde montuose poco ripide che sfruttano in modo più completo il fenomeno dell'irraggiamento, alla presenza di una ricca vegetazione boschiva che da luogo al formarsi di buoni ed afficabili processi termoconvettivi. Inoltre l'ampia muraglia alpina che delimita a nord (Tauri) e a Ovest fungono da "filtro" alle masse d'aria fresche instabili di nuove alte pressioni, che qui arrivano rallentate dagli ostacoli orografici, con gradienti termici modificati e tenore di umidità più contenuto.

D'altronde le perturbazioni (fronti freddi) provenienti da ovest, nord ovest e nord giungono smorzate e c'è bisogno di forti correnti di alta quota per scacciare le masse d'aria incecchiate dalla parte occidentale del campo.

Va detto che normalmente la zona montana attorno ad Enemonzo rimane protetta da questo fenomeno e normalmente non si manifestano fenomeni di inversione termica marcata. Tipicamente qui il volo è possibile già dalla mattina presto fino a tarda sera, ed è questa probabilmente la maggior fortuna che abbiamo!

Semplificando, senza entrare troppo nello specifico e nel dettaglio si possono riconoscere almeno 4 situazioni meterologiche tipiche.

1. alta pressione diffusa in tutta l'area: in questo caso, con il bel tempo generalizzato, i piloti tendono più facilmente a scegliere rotte a nord e normalmente evitano l'area pedemontana che viene "sporcata" da aria meridionale umida e stabile ("Sudluft"= aria avvelenata proveniente dalla pianura). Quando questa situazione anticiclonica perdura per parecchi giorni invevitabilmente ritarda la formazione delle termiche in pedemontana, ma non impedisce il formarsi di poderose termiche che permettono fantastici voli nelle montagne più interne e a nord, dove l'aria rimane pulita e fine per diversi giorni dopo l'arrivo di un anticiclone, per lo meno fino a quando l'apporto di aria settentrionale continua a manterere un buon gradiente termico.

2. situazioni post frontali: in questi casi anche la pedemontana gode dell'avvento di aria fresca in quota che ripulisce tutta la regione alpina, e qui diventa un vero parco giochi! In questi casi le quote in primavera diventano stratosferiche (3500-4000 QNH sono normali in montagna) si possono tentare le strade più "audaci" (perchè meno atterrabili) come il volo verso le Dolomiti. In queste condizioni si possono fare anche di fare bellissimi voli a sud, sud est e sud ovest. In particolare quando il vento da nord o nord ovest diventano fastidiosi e in montagna possono creare problemi di sottovento e turbolenze, volare sull'area pedemontanea verso la slovenia e la croazia diventa un' opzione interessante e meno stressante.

3. situazioni di instabilità convettiva forte: quando il gradiente diventa eccessivamente alto le possiblità che nelle aree alpine si formino congestioni che poi degenerano in temporali sono piuttosto alte. In questi casi il pilota può rivolgere la sua prua in aree pedemontane, dove normalmente (ma non sempre!) i fenomeni sono meno marcati e dove ad ogni modo sono maggiori le possiblità di fuga in caso di sovrasviluppi. Qui le basi saranno probablimente più basse, i valori di salita inferiori, ma i più bravi riescono in condizioni anche marginali a fare voli in termodinamica sui costoni portanti coprendo enormi distanze senza girare in termica (anche sotto le creste a quote inferiori ai 1-1100 metri).

4. situazioni di vento forte da nord nord/ovest: in questi casi è possibile effettuare interessanti voli in dinamica sfruttando tutta la serie di dorsali di confine, in val Pusteria, in Austria, in val Venosta, sul versante nord delle Caravanche ( a cavallo tra Slovenia e Austria). E' possibile in questi casi anche agganciare dei poderosi sistemi d'onda su diversi rimbalzi, principalmente sottovento alla linea di creste sul confine, sul monte Canin, o nell'area pedemontana tra San il monte S.Simeone e il Plauris.

 

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